Contenere il rincaro delle bollette di energia elettrica e gas: le misure urgenti del Decreto Bollette
Il decreto legge n. 17/2022, o Decreto Bollette, oltre a prevedere disposizioni circa lo sviluppo delle energie rinnovabili e il rilancio delle politiche industriali, contiene misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale a favore sia delle imprese, che delle utenze domestiche.
Dei quasi 8 miliardi di euro messi a disposizione dal decreto, più di 5 saranno destinati a far fronte al caro energia; la parte restante andrà a sostegno delle filiere produttive.
Le misure principali prevedono:
1) l’annullamento, per il secondo trimestre 2022, delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW;
2) l’applicazione dell’aliquota Iva del 5% sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione a uso civile e industriale, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022;
3) il riconoscimento, per il secondo trimestre dell’anno 2022, del bonus sociale elettrico e gas, ossia di agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica e di gas riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute;
4) un credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022, a favore delle imprese energivore;
5) un credito d’imposta a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale pari al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre solare dell’anno 2022 per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici — qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media riferita al medesimo trimestre dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (Mi-Gas) pubblicati dal Gestore del Mercati Energetici (Gme), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al primo trimestre dell’anno 2019.
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